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02 Mar 2021
ROMA – La logistica mondiale sta affrontando un nuovo problema che, in particolare, rischia di mettere in difficoltà gli esportatori cinesi: la penuria di container. Lo scrive oggi il Financial Times.
Il picco di esportazioni da parte della Cina, in un contesto pandemico che rende difficili gli spostamenti, ha creato code e liste d’attesa presso i porti, con un aumento dei costi per il trasporto merci. Secondo i media cinesi, “è difficile da trovare anche una scatola”.
Secondo il Ft, il costo dell’affitto di un container da 40 piedi (12 metri) per gli Usa è quadruplicato lo scorso anno e si è prodotta una situazione che non si vedeva da un ventennio: i container non riescono a tornare a Hong Kong .
La Cina ha iniziato a cavalcare la ripresa economica prima delle altre grandi economie mondiali e le esportazioni di Pechino sono cresciute a livelli record. Ma il resto del mondo, ancora impelagato nelle strettoie delle limitazioni pandemiche, non riesce a stare al passo. La carenza di personale, le lungaggini incrementate dai controlli rafforzati nei porti fanno sì che il ritorno dei container vuoti dai porti dell’Europa e degli Stati uniti sia molto rallentato.
La conseguenza di questa situazione è un aumento del costo del trasporto merci, che porta anche a molte industrie – soprattutto nel tessile – a non riuscire a sostenerlo. E persino a chiudere i battenti.
A peggiorare le cose sono arrivate anche le vacanze del Capodanno lunare, che in realtà sono state molto meno vacanze del solito. Proprio per il rischio di una nuova vampata epidemica, le autorità e le imprese hanno chiesto ai loro dipendenti di continuare a lavorare. Questo ha portato a non avere il consueto rallentamento della produzione e, quindi, una migliore modulazione rispetto alla capacità di trasporto delle merci. Leggi tutta la notizia
Fonte: ASKANEWS