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04 Mar 2021

Il nuovo nome del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.

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Un cambiamento che genera perplessità che hanno la necessità di essere risolte .

 

Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti diventa “Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili”: questo è il nuovo nome approvato, qualche giorno fa, dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro Enrico Giovannini con il decreto-legge sulla riorganizzazione dei ministeri.

 

Il cambio di nome corrisponde ad una visione di sviluppo che ci allinea alle attuali politiche europee e ai principi del Next Generation EU - recita la dichiarazione del Ministro Giovannini pubblicata sul sito dell'ex MIT. L’obiettivo è promuovere una forte ripresa economica del Paese che sia sostenibile anche sul piano sociale e ambientale, come indicato dal Presidente Draghi, che ringrazio per aver sostenuto la proposta di modifica del nome del Ministero. Investimenti rapidi e consistenti, come quelli che stiamo programmando, in particolare con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, devono produrre un rilevante effetto sul piano della competitività del sistema economico e di stimolo occupazionale nell'attuale congiuntura economica e in prospettiva. Il rafforzamento e l'ammodernamento delle reti infrastrutturali e del settore della logistica, l'investimento in infrastrutture sociali e nelle diverse aree del sistema dei trasporti devono accompagnare e accelerare le trasformazioni in atto nel mondo delle imprese e dei consumatori nella direzione della sostenibilità".

 

Il Ministero – ha aggiunto il Ministro – aprirà un dialogo intenso con gli operatori economici e sociali per identificare le azioni più idonee per accelerare questo percorso, tenendo conto anche delle nuove opportunità derivanti dai recenti orientamenti del mondo finanziario e delle politiche europee in materia".

 

Non credo vi sia il bisogno di ricordare al Neo Ministro, così come a chiunque, l’importanza del trasporto e della logistica per il paese e l’apporto fondamentale reso all’economia – dice Alessandro Peron, Segretario FIAP che sulla decisione del cambiamento di denominazione del dicastero ha esternato agli Organo Direttivi della Federazione, alle Imprese associate e ad alcuni colleghi, una evidente perplessità. La pandemia non ha fatto altro che rendere ulteriormente evidente ciò era già tale, anche in condizioni di normalità. Ma è, invece, giusto ricordare che, soprattutto, il trasporto stradale è un settore in forte pressione e difficoltà, che si trova ad affrontare ogni giorno problematiche importanti come le criticità legate alla libera circolazione delle merci, soprattutto in Europa – ed il caso Austria/Tirolo è esempio evidente - il dumping continuo sui prezzi dei servizi resi, che mai come oggi continuano a subire “limature” unilaterali al ribasso, unitamente al differimento dei tempi di pagamento deciso con lo stesso metro ed obiettivo – le imprese di autotrasporto pur non essendo istituti bancari, vengono usati come tali dalla committenza - ovvero il verificarsi di illegalità, riconducibili ad esercizi gestionali fuorilegge tesi al raggiungimento di margini improbabili con una operatività nel rispetto delle regole. Sono tutti “ostacoli” – ed è più che giusto e realistico chiamarli così -  all’esercizio di impresa che diverranno sempre più cronici e insormontabili in assenza di interventi e controlli efficaci e veri e di opportuni automatismi di verifica e sanzionatori. E chi “paga” sono e saranno sempre i soliti.

 

Il concetto di “mobilità sostenibile”, non deve essere, quindi , unicamente agganciato alle tematiche ambientali – rimarca il Segretario Generale - che in FIAP riteniamo essere condivisibili - nella consapevolezza che molte azioni utili siano già state intraprese nel percorso verso l’abbattimento dell’impronta di carbonio complessiva ma che molte altre possano o anzi debbano essere avviate per consentire una giusta transizione – ma occorre ricondurlo alla “sostenibilità economica” dell’impresa, alla “sostenibilità sociale” del suo lavoro e della vita lavorativa dei suoi addetti e, non di meno, all’etica allo stesso connessa.

 

L’auspicio è che l’esperienza del Ministro Giovannini volga lo sguardo anche verso tali direttrici ed alimenti azioni ed interventi coerenti perché gli Imprenditori del settore hanno “bisogno” di orientamenti e risposte immediate, che proiettino i loro effetti già nel breve e medio termine, e soprattutto di decisioni che non facciano gravare il peso del cambiamento, desiderato dai teorici, sostanzialmente su un’unica componente della filiera, che in Federazione definiamo ”economia in movimento”. Attendo, in tal senso, che il dialogo intenso annunciato coinvolga le Associazioni che davvero rappresentano il settore”.

 

Fonte: FIAP

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