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18 Mar 2021
MASSA - Al momento del fallimento dell’azienda i soldi sarebbero passati direttamente ai conti della moglie dell’amministratore unico, investite in fondi assicurativi e buoni dello Stato. Un reato scoperto dai finanzieri che hanno eseguito un provvedimento di sequestro, emesso dal tribunale, nei confronti della donna, indagata per riciclaggio per aver reinvestito le somme di denaro derivanti dalla bancarotta fraudolenta di cui si era reso responsabile il marito. Entrambi massesi i due protagonisti, l’uomo era amministratore unico della ditta, attiva nel settore del trasporto merci su strada.
Le indagini sul fallimento hanno permesso di individuare una serie di reati commessi dall’amministratore della società, il quale, negli anni, aveva distratto importanti somme alterando la contabilità. Questo per celare gli ammanchi e far sì che risultassero invisibili le ingenti perdite subite.
Non si tratta di un ammanco da poco. Come amministratore unico l’uomo era delegato ad operare con le banche. Una posizione che secondo i finanzieri gli aveva permesso di sottrarre dai conti correnti aziendali 565.000 euro, in diversi momenti, che poi venivano fatti confluire in parte nei suoi conti correnti personali e in parte in quelli della moglie.
La donna, nel tempo, aveva visto accumularsi sui propri conti una somma di quasi 445.000 euro. Denaro che non è rimasto fermo: come emerso dalle indagini la donna ha investito in finanziamenti di un certo valore oltre a prelevarne una parte in contanti per finalità personali. Nessun acquisto personale, come sembra dalle indagini, ma investimenti per fare fruttare i soldi.
L’attività della finanza ha portato alla denuncia del marito per bancarotta fraudolenta e della moglie per riciclaggio dei proventi derivanti dai reati imputati al’uomo, mentre il pubblico ministero ha richiesto al giudice per le indagini preliminari di emettere un decreto di sequestro preventivo per cautelare i beni della consorte. Leggi tutta la notizia
Fonte: IL TIRRENO