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26 Apr 2021
Il Consiglio Direttivo Nazionale di Assotir, riunitosi in videoconferenza il giorno 24 aprile 2021, dopo aver ascoltato le comunicazioni della Presidente Nazionale Anna Vita Manigrasso sullo stato del settore, nella attuale fase della crisi economica e sociale del Paese innestata dalla pandemia, ha rilevato il progressivo peggioramento delle condizioni generali delle attività di autotrasporto, a causa dell’accentuarsi di fenomeni di concorrenza sleale, con l’abbassamento sistematico dei livelli tariffari del servizio, nonché l’ulteriore dilatazione dei tempi di pagamento delle prestazioni di trasporto, senza contare il proliferare dei fenomeni di illegalità di cui quotidianamente si ha notizia.
Constatata, inoltre, la volontà da parte del Governo di confermare l’ulteriore aggravio a carico delle imprese di autotrasporto, costituito dal contributo all’ART, a partire dal 30 aprile p.v., ed avendo registrato, nonostante le richieste di UNATRAS, la mancata convocazione da parte del Ministro del MIMS, Prof. Enrico Giovannini, delle rappresentanze dell’Autotrasporto, con il conseguente ritardo nell’affrontare le problematiche già all’attenzione del precedente Ministro (Tavolo delle Regole, Revisioni dei veicoli pesanti, azioni discriminatorie verso i vettori italiani da parte del Governo austriaco), a cui si aggiungono questioni più recenti, quali il già citato contributo a carico dell’autotrasporto per il mantenimento dell’ART e l’esclusione dell’Autotrasporto dalle misure previste nel PNRR; ha dato mandato alla Presidenza Nazionale di esperire tutte le iniziative più idonee a manifestare, attraverso il coinvolgimento di UNATRAS, il grave disagio che la categoria sta vivendo, ritenendo, comunque, necessaria la proclamazione dello STATO DI AGITAZIONE DELL’AUTOTRASPORTO ITALIANO, quale segnale minimo ed indispensabile per attuare il necessario cambio di passo nelle relazioni istituzionali, da realizzarsi anche attraverso un ampliamento del confronto a tutte le rappresentanze parlamentari, e senza escludere, ove necessario, il ricorso a forme di protesta più dure.
Fonte: ASSOTIR