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21 Mag 2025
Dal 3 giugno 2025 le imprese dell’autotrasporto operanti nel porto di Venezia introdurranno una Port Fee per ogni container movimentato. A comunicarlo sono le associazioni di categoria FAI, CNA e Confartigianato Trasporti, che spiegano come il provvedimento sia una misura necessaria per compensare i costi extra generati dalle inefficienze operative dello scalo veneziano.
Non una tassa, ma un contributo per la sostenibilità del servizio
Le aziende sottolineano che la Port Fee sull’autotrasporto container a Venezia non è da intendersi come una tassa, ma come un contributo. L’obiettivo è coprire, almeno in parte, i costi derivanti da ritardi, attese e disfunzioni non imputabili agli operatori del trasporto.
Sistema insostenibile: serve un confronto urgente
Le criticità del porto – congestione dei terminal, tempi d’attesa e mancanza di coordinamento – stanno mettendo in seria difficoltà le imprese. La Port Fee è anche un messaggio alle istituzioni e agli operatori portuali, affinché si apra finalmente un confronto serio e costruttivo per risolvere le problematiche strutturali.
Una presa di posizione forte per tutelare il settore
Con questa decisione, le imprese intendono riaffermare la loro centralità nella filiera logistica e chiedere il rispetto per il lavoro svolto ogni giorno, spesso in condizioni penalizzanti. Le associazioni firmatarie confermano che la Port Fee rappresenta un’azione di autotutela necessaria in un contesto ormai insostenibile.
Fonte: ANSA