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04 Giu 2025
Il trasporto intermodale rappresenta un pilastro strategico fondamentale per la logistica italiana ed europea, in grado di coniugare competitività, sostenibilità e resilienza delle filiere produttive. A sottolinearlo è stato Giuseppe Rizzi, Direttore Generale di Fermerci, durante l’evento "Fermerci Europa - Competitività e resilienza dei corridoi intermodali" nell’ambito di Transport Logistic 2025 a Monaco di Baviera.
Nonostante le aspettative positive per il settore, permangono numerose criticità che ne ostacolano la ripresa e lo sviluppo. Tra queste, il difficile contesto internazionale e le interruzioni nella rete ferroviaria dovute al completamento delle opere previste dal PNRR, sia a livello nazionale che europeo. Rizzi ha evidenziato come, in Italia, RFI stia gestendo efficacemente la pianificazione delle interruzioni ferroviarie, grazie a un dialogo costante con gli operatori del trasporto merci. Tuttavia, questa stessa condivisione non è ancora consolidata in altri Paesi europei, creando disallineamenti che compromettono i flussi transfrontalieri.
Per questo motivo, il Direttore di Fermerci ha richiamato con forza la necessità di un maggiore coordinamento europeo tra i gestori delle infrastrutture ferroviarie, volto a mitigare gli effetti delle interruzioni sui corridoi merci e garantire la piena operatività del trasporto ferroviario internazionale.
Un altro punto cruciale riguarda le politiche europee. Rizzi ha commentato la proposta di revisione della Direttiva sul trasporto combinato definendola un passaggio importante, ma ha sottolineato che è indispensabile un forte coordinamento tra Stati membri per evitare disallineamenti normativi e attuativi. Solo così si potrà evitare di vanificare gli investimenti per ammodernare la rete ferroviaria e realizzare un vero spazio ferroviario unico europeo.
Particolarmente delicato è anche il tema degli aiuti di Stato: la proposta di esentare dalla notifica preventiva alla Commissione Europea le misure di sostegno al trasporto ferroviario merci e intermodale è fondamentale per velocizzare gli interventi necessari al raggiungimento degli obiettivi europei. Senza questa misura, i lunghi tempi autorizzativi rischiano di compromettere l’efficacia degli interventi e mettere a rischio i finanziamenti stessi, come accaduto in Italia con il Decreto "Loco e Carri".
Rizzi ha ricordato che il definanziamento del Decreto ha avuto pesanti conseguenze sugli operatori: tra il 2021 e il 2023, infatti, erano stati effettuati ordinativi per circa 700 milioni di euro per l’acquisto di 196 locomotive e carri merci, basati su impegni normativi e sull’attesa dei contributi. Oggi le aziende attendono ancora l’assegnazione delle risorse, nonostante l’esposizione finanziaria già sostenuta.
“Se vogliamo davvero rilanciare il trasporto ferroviario merci come asse strategico per la competitività europea – ha concluso Rizzi – servono certezze normative, regole semplici e piena cooperazione tra tutti i soggetti coinvolti, a livello nazionale ed europeo.”