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06 Giu 2025
Nel 2024 si è registrato un aumento dei costi di trasporto sull’interscambio merci dell’Italia: +2,5% per le esportazioni e +4,2% per le importazioni, rispetto ai livelli minimi del 2023. A pesare, soprattutto, l’incremento dei noli marittimi containerizzati, dovuto alla crisi nel Mar Rosso e al dirottamento delle rotte verso il Capo di Buona Speranza. Secondo la Banca d’Italia, l’effetto è stato particolarmente pesante per l’import (+43,1%), mentre più contenuto per l’export (+12,9%). I noli all’importazione sono aumentati del +52,4% in dollari/teu, contribuendo a un aumento reale dei costi per tonnellata. Anche per le rinfuse solide i costi sono saliti, mentre per le rinfuse liquide si è osservata una lieve contrazione.
Trasporto terrestre e ferroviario: stabilità apparente, ma costi reali in aumento
Nel trasporto su gomma, i costi medi per tonnellata sono rimasti nominalmente stabili, ma sono cresciuti in termini reali (+1-2%) per effetto dell’aumento dei costi ausiliari e della riduzione dei carichi medi. In Francia e Germania, principali partner commerciali, si è registrato un aumento dei costi stradali di circa il +2%. Per il trasporto ferroviario, invece, i costi medi sono saliti in modo più deciso, specialmente verso Paesi più lontani come Regno Unito, Scandinavia e Baltici. La guerra in Ucraina e le difficoltà sulla via della seta hanno inciso negativamente sull’efficienza della rete ferroviaria internazionale.
Trasporto aereo e merci convenzionali: dinamiche contrastanti
Il trasporto aereo ha visto un netto aumento dei costi per le importazioni (+11,2%), trainato dalla crescita dei flussi dalla Cina (+26%), mentre per le esportazioni i costi sono calati (-8,8%), soprattutto verso il Nord America. Anche il comparto delle merci convenzionali ha avuto andamenti eterogenei: calo dei costi per impianti e macchinari, ma aumenti per tubi, materiali metallici e forestali. In calo anche i costi del comparto ro-ro, influenzati dalla crisi del settore automotive e dal calo dei flussi con Francia, Germania e Turchia. In sintesi, il 2024 ha segnato una ripresa dei costi di trasporto a più livelli, con effetti rilevanti per le filiere logistiche italiane.
Fonte: INFORMARE