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16 Ott 2012
CONFINDUSTRIA. L'allarme del presidente del comparto sulle spese che devono sostenere le imprese. Nota positiva il rimborso delle accise
«Tutte le nostre imprese grandi e piccole rischiano di essere schiacciate dall'aumento dei costi».
vRiduzione della pressione fiscale, interventi sul costo del lavoro, apertura di tavoli di confronto con la committenza, disponibilità di risorse strutturali e selettive a favore del comparto. Sono le richieste che arrivano dalle imprese di autotrasporto merci e spedizioni, categoria tra le più colpite dalla crisi economica, come conferma il presidente della Sezione Autotrasportatori di Confindustria Vicenza, Gianfranco Facco: «Il momento è delicatissimo e tutte le imprese del nostro settore, grandi e piccole, rischiano di essere schiacciate dall'inarrestabile aumento dei costi di esercizio, in primo luogo dal costo del carburante».
La pressione fiscale è il primo problema su cui Facco mette l'accento, definendolo "insostenibile". «Il nostro paese ha il primato della pressione fiscale sul costo del lavoro, ormai vicina al 45% a fronte di una media europea di circa il 33% - dice -.
Questi numeri ci impediscono di essere competitivi con le imprese estere e spiegano purtroppo perché alcune aziende decidono alla fine di trasferirsi in altri paesi. Ma anche altri costi pesano enormemente nella gestione della nostra attività: i costi assicurativi, i pedaggi autostradali, il costo del lavoro, senza dimenticare quelli della sicurezza dei veicoli. Al riguardo, vorrei sottolineare lo sforzo, in termini di investimenti e di formazione, delle imprese industriali di trasporto sul fronte della sicurezza e della qualità del servizio reso ai clienti». Alcuni importanti obiettivi, osserva il presidente degli autotrasportatori, sono stati realizzati. Leggi tutta la notizia
Fonte: IL GIORNALE DI VICENZA