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21 Nov 2013
Vogliamo considerare il bicchiere mezzo pieno? E allora, bisogna ammettere che almeno una conseguenza positiva questa legge di Stabilità l’ha avuta: ha ricompattato l’intero settore dell’autotrasporto, facendo tornare il dialogo tra associazioni tradizionalmente distanti. E quando mai un comunicato aveva recato nell’intestazione i loghi di Unatras e di Anita? Quando maiCNA-Fita e Confartigianato Trasporti avevano trovato un terreno comune così dilatato? Quando mai dietro a una protesta agitata dalle associazioni – diciamo così – tradizionali, si erano poi accodate quelle meno ortodosse? E non parliamo tanto diTrasportounito, che peraltro il «suo» fermo si era affrettata a proclamarlo con qualche ora di anticipo rispetto alle altre associazioni. Ma più che altro di quelle sigle calde come il sole di Sicilia, da Aias adAitras, fino a Forza d’Urto, che subito hanno risposto positivamente alla proclamazione del fermo.
In più a plaudire alla protesta c'è anche la nuovissima «Azione nel trasporto italiano», che si sta organizzando soprattutto per stabilire relazioni e quindi azioni su scala europea.
Volete una controprova? Leggete queste dichiarazioni: «Il fermo è una scelta inevitabile. I tagli al rimborso delle accise e alle risorse per la riduzione dei premi INAIL avrebbero l’effetto di accrescere ulteriormente il divario competitivo con le imprese degli altri Paesi della vecchia Europa e con quelli dell’Est, cosa che, soprattutto nella situazione attuale, non ci possiamo assolutamente permettere».
Pensate che a pronunciarle sia stato un barricadero qualunque? Niente affatto. È semplicemente il verbo di Eleuterio Arcese, uno dei principali attori del settore, nonché presidente di Anita che proprio ieri ha riunito il proprio consiglio nazionale e ha confermato la proclamazione del fermo.
E allora, in mancanza di altro, almeno per ora godiamoci pure questo bicchiere mezzo pieno…
Fonte: UOMINI E TRASPORTI