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08 Gen 2014
Dopo la Sardegna e il caro-traghetti adesso è la volta della Sicilia, l’altra isola interessata in questi giorni dal picco di attività per tutto il settore trainante della regione, costituito dagli agrumi. E proprio dalla Sicilia arriva la lettera di Giuseppe Richichi, presidente di AIAS, che si rivolge direttamente al ministro Maurizio Lupi per far presente il paradosso che si sta vivendo in questo ore, con le produzioni agrumicole in pieno fermento, ma senza che si trovino «mezzi disponibili al trasporto, dal momento che gli autotrasportatori non hanno soldi, nemmeno per il gasolio». Una situazione che – prosegue Richichi – colpisce in particolare «le piccole e medie imprese che non riescono a stare sul mercato».
Gli effetti del protocollo di intesa firmato lo scorso 28 novembre non sono ancora visibili, mentre è certo – scrive ancora il presidente AIAS – che «se non si cambia politica, le merci rimarranno a terra e moltissimi operatori senza lavoro, per questo riteniamonecessaria la riapertura del tavolo tecnico, prima che sia troppo tardi».
Quella di Richichi suona in parte come una pretesa, anche perché AIAS rivendica come associazione di essere «stata ai patti» e di aver «tenuto fede agli impegni». «Ora però – conclude Richichi – vogliamo certezze sul nostro futuro».
Fonte: UOMINI E TRASPORTI