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21 Nov 2014

LAZIO: proposta di Legge regionale contro l'illegalità nel trasporto, nel facchinaggio e nella logistica

 

Presentata a Roma nel corso di una affollata iniziativa cui era presente anche il Dott. Claudio Donati

 

Molti sono gli allarmi delle associazioni delle P.M.I. operanti nell’autotrasporto e nella logistica per la delicata situazione determinatasi nel settore, in modo particolare nella zona del sud pontino, nel frusinate, ma anche nell’area romana e nella stessa Capitale, tra i più colpiti dai tentativi di infiltrazione della malavita organizzata.

A tali preoccupazioni ha cercato di dare risposta la proposta che, da alcuni giorni, è all'attenzione del Consiglio Regionale del Lazio e il cui iter dovrebbe essere abbastanza breve anche perché non comporterà nessun aggravio e nessuna voce di bilancio per le casse regionali.

Presentatore della proposta di legge  è Massimiliano Valeriani, vice presidente del Consiglio regionale del Lazio, che ha sottoscritto il testo insieme ai consiglieri Enrico Panunzi, Enrico Maria Forte (entrambi del Pd) e Gino De Paolis (Sel).

"L'intento della legge, - ha affermato Valeriani, presentando l’articolato che i nostri lettori potranno consultare in allegato - è quello di promuovere la legalità nei settori dell'autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazione merci e dei servizi complementari, in cui sono sempre più preoccupanti e frequenti le notizie di infiltrazioni della malavita organizzata.

L’intento, secondo i proponenti, è quello di combattere il lavoro nero, lo sfruttamento, le pesanti irregolarità nella applicazioni della contrattazione collettiva, purtroppo ben radicati nel Lazio.

Altro obiettivo della legge - che nei suoi intenti ha trovato il favore della nostra Associazione come pure delle Associazioni sindacali regionali - è quello di limitare il proliferare il fenomeno dei "Consorzi e delle finte Cooperative", sempre più presenti nei processi di esternalizzazione delle attività di movimentazione merci e facchinaggio, una rete cosi vasta e ramificata da soffocare quelle realtà che rispettano le norme di legge.

Centinaia sono le sanzioni degli uffici provinciali del lavoro sul fenomeno del lavoro nero e dello sfruttamento dei lavoratori, e ormai non passa giorno che la Guardia di Finanza non intervenga sul territorio laziale per un giro di evasione fiscale e di false fatturazioni per decine e decine di milioni.

Si tratta - ha detto Donati nel suo intervento - di fenomeni che, oltre che per la loro intrinseca gravità, vanno combattuti in quanto finiscono per distorcere il mercato, favorendo la crescita delle imprese "illegali" e costringendo alla chiusura o all'accettazione di condizioni ancora peggiori di asservimento all'organizzazione illegale, decine di P.M.I. mentre tanto le autorità, che la politica sono rimaste, finora, sostanzialmente inerti e una buona parte della committenza ha addirittura guardato con favore al dispiegarsi di quella "pax" mafiosa che ha consentito di tenere anomalmente bassi i costi del trasporto e del facchinaggio.

Per questo - ha concluso Donati - ben vengano le proposte, come qualle di Valeriani, che permettano di invertire la tendenza e schierare la Regione Lazio sul fronte della battaglia ad ogni forma di illegalità nei settori del trasporto e della logistica.

L'azione della regione attraverso questa proposta di legge regionale è diretta ad adottare procedure finalizzate alla trasparenza, alla semplificazione, alla promozione di iniziative di coordinamento e cooperazione istituzionale.

La legge, riprendendo quanto già disposto da precedenti norme regionali, intende valorizzare  l'importanza della promozione della responsabilità sociale delle imprese.

Così la Regione, nella redazione di bandi finalizzati alla concessione di contributi alle imprese che operano nei settori dell’autotrasporto, della logistica e del facchinaggio, dovrà prevedere che tra i requisiti o i criteri di valutazione vi siano anche quelli riguardanti l'impegno ad attuare livelli ulteriori rispetto a quanto previsto dalle norme vigenti sulla regolarità e sicurezza lavorativa.

Vi è inoltre la previsione di adozione e diffusione di buone pratiche di responsabilità sociale da parte delle stazioni appaltanti pubbliche, all'attività di formazione e sensibilizzazione su questi temi rivolta ai lavoratori, agli operatori economici e ai dipendenti della pubblica amministrazione.

La proposta di legge si compone di 10 articoli. Essa, anche facendo tesoro della precedente esperienza della Regione Emilia Romagna che, solo pochi mesi or sono ha approvato un legge di contenuto sostanzialmente analogo,   prevede la creazione, in Regione, di una 'White list', cioè di una sorta di elenco di aziende “a qualità legale garantita”.

Nell’elenco, infatti, potranno iscriversi esclusivamente quelle imprese dei settori autotrasporto, facchinaggio e logistica che siano in grado di dimostrare di essere in regola con i principi cardine della legalità nel campo dei rapporti di lavoro.

In particolare, per l’iscrizione all’Elenco delle imprese “certificate” occorrerà che esse siano in possesso dei requisiti:

a)   il Certificato di regolarità contributiva (DURC);

b)   la dimostrazione della non sussistenza nei propri confronti delle misure di prevenzione di cui all'articolo 67 del decreto legislativo 6 settembre 2011 , n. 159 (Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione).

e)   per le sole cooperative, l'avvenuta revisione, ai sensi del D.Lgs. 2 agosto 2002, n. 220.

Le imprese dovranno inoltre impegnarsi a:

a)   applicare e far applicare contratti che dovranno essere redatti in forma scritta;

b)   applicare e far applicare i CCNL di settore sottoscritti dalle associazioni comparativamente più rappresentative e, per le cooperative di lavoro, ad applicare e far applicare le disposizioni della L, 3 aprile 2001, n. 142 sul socio lavoratore

La proposta individua l’esigenza, infine di dare vita ad interventi formativi volti a diffondere più possibile, tanto tra i titolari delle Piccole e medie imprese del settore del trasporto e della logistica quanto degli addetti al facchinaggio, le nozioni base che consentano di conoscere i propri diritti e giudicare l’applicazione delle condizioni regolari di lavoro.

 

Fonte: ASSOTIR

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