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02 Mar 2015
I carabinieri della compagnia di Como e del reparto territoriale di Nocera Inferiore in collaborazione con la sezione polizia giudiziaria della Procura di Nocera hanno dato esecuzione a 10 ordinanze di custodia cautelare, 4 in carcere e 6 ai domiciliari, emesse dal gip del Tribunale di Nocera Inferiore per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe.
Gli arresti hanno consentito di smantellare una organizzazione operante nell’agro nocerino-sarnese dedita alla truffa e alla appropriazione indebita di merce in danno di aziende dislocate sul territorio nazionale e al’estero in Francia, Repubblica Ceca, Polonia, Romania, Inghilterra, Lituania, Germania, Svizzera, Slovenia, Austria. Secondo quanto appurato dalle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Cacciapuoti della Procura di Nocera Inferiore, l’organizzazione meditante il sistema delle false ditte di autotrasporto si faceva consegnare la merce (alimentari ed elettrodomestici) da fornitori per conto di aziende del nord Italia ed estere ignare della truffa; la merce consegnata ai falsi trasportatori faceva perdere le tracce e finiva poi nella rete di ricettatori. L’organizzazione ha realizzato profitti illeciti per un valore superiore ai 2 milioni di euro. Nell'inchiesta risultano indagate a vario titolo altre 42 persone che dovranno rispondere di reati associativi finalizzati alla truffa, alla ricettazione ed alla appropriazione indebita. Le indagini partono nel 2011 dalla denuncia di scomparsa di un intero carico di merce per un danno da 300mila euro presentata da una azienda di trasporti Cargo Service con sede a Com. Da successivi accertamenti gli inquirenti sono riusciti a risalire ai componenti dell organizzazione, che aveva base tra Napoli e Salerno.
Per il gip Alfonso Scermino del Tribunale di Nocera Inferiore che ha firmato i provvedimenti cautelari, l’associazione a delinquere mediante l’utilizzo di più ditte di trasporto di strada, utilizzando prevalentemente gli stessi mezzi di trasporto, talvolta ritargati e con targhe false, privi di copertura assicurativa e mediate l’esibizione di false patenti di guida, si procurava le commesse attraverso l'utilizzo di nomi commerciali di ditte realmente esistenti ma di fatto ignare della truffa oppure mediante ditte fittizie. Il gruppo era quindi dedito alla sistematica appropriazione di merci da rivendere sul mercato nero, realizzando ingenti guadagni. Finiscono in carcere Alfonso Amaro, 27enne residente a Boscoreale, Gaetano Panariello, 53enne di Scafati, Felice Tondi, 41enne residente a Crispano, Vincenzo Tufano, 42enne di Pompei; ai domiciliari Antonio Malinconico, 65enne di Scafati, Domenico Coppola, 64enne residente a Gragnano, Giovanni Coppola, 35enne residente a Pompei, Aniello Di Gregorio, 57enne di Sant’Antonio Abate, Vincenzo Esposito, 40enne residente a Napoli e Pasquale Palmieri, 76enne residente a Poggiomarino.
Fonte: IL FATTO VESUVIANO