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05 Mag 2015

Sfida Merkel-sindacati: treni fermi per 6 giorni nella Germania dei miracoli

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Sei giorni ininterrotti di astensione: oltre 500 milioni di euro di danni.

 

È iniziato lo sciopero più lungo delle ferrovie tedesche: i macchinisti hanno fermato i treni merci lunedì pomeriggio e da martedì lo stop coinvolge anche quelli passeggeri. Fino a domenica. Sei giorni ininterrotti di astensione che potrebbero causare ingenti danni all’economia: secondo alcune stime oltre 500 milioni di euro, ovvero circa lo 0,1% del Pil del trimestre.

Di fronte all’eclatante iniziativa ha fatto sentire la sua voce anche la cancelliera Angela Merkel che sta sondando la possibilità di una mediazione. Il sindacato dei macchinisti Gdl ha già respinto la proposta ma il capo del Governo ha detto che pur «senza voler intervenire direttamente» la mediazione è l’unica strada percorribile. «È chiaro che i tempi non sono ancora maturi - ha commentato Merkel - ma dobbiamo arrivarci, siamo tutti in attesa di una soluzione». Molto dura la posizione del vicecancelliere e ministro dell’economia Sigmar Gabriel. «Tutte le parti dovrebbero chiedersi se il danno che la protesta potrebbe causare sia proporzionato alla posta in gioco».

 
 

Da quando le trattative con Deutsche Bahn sono iniziate, dieci mesi fa, il sindacato Gdl si è astenuto dal lavoro già otto volte ma uno sciopero di sei giorni consecutivi non si era ancora visto nelle ferrovie tedesche.

Sul tavolo non ci sono soltanto l’aumento salariale del 5 per cento (la società ha offerto un incremento del 4,7% in due round e un’una tantum di mille euro); il limite di 50 ore annuali agli straordinari nonché una riduzione dell’orario da 39 a 37 ore settimanali. C’è soprattutto una delicata questione di rappresentanza sindacale. La sigla Gdl, infatti, rivendica il diritto di rappresentare non solo i macchinsiti ma tutto il personale delle viaggiante.

Una questione complessa - spiega Andreas Rees capo economista per la Germania di UniCredit Research - nata nel 2010 dopo una pronuncia della Corte federale del lavoro: il giudice sostiuitì il principio dell’unità salariale con quello della pluralità. In una stessa società, da allora, i diversi sindacati possono condurre trattative e concludere accordi rappresentando soltanto i propri iscritti. Con il risultato che nella stessa azienda possono coesistere diversi accordi salariali. Gdl sostiene di rappresentare non solo i macchinisti (come faceva prima) ma anche il resto del personale viaggiante. Si oppongono, tuttavia, sia Deutsche Bahn che Evg, la sigla dello staff delle ferrovie. Leggi tutte la notizia

 

 

 

 

Fonte: IL SOLE 24 ORE

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