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03 Mar 2003

IL PRESIDENTE DI INFRASTRUTTURE SPA SI RIVOLGE ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

 

 

Per gli interventi nel settore ferroviario è prevedibile un intervento integrativo dello Stato da affiancare alle risorse che verranno reperite da Infrastrutture Spa. Soprattutto per l'Alta velocità "il finanziamento privato sarà possibile solo dall'impegno dello Stato ad integrare i proventi della gestione nella misura necessaria ad assicurare l'equilibrio economico e finanziario di Ispa". Lo sostengono i vertici della società, il presidente Andrea Monorchio e l'amministratore delegato, Andrea Ripa di Meana, in un documento depositato alla Camera sul piano di investimenti nel settore delle infrastrutture stradali e ferroviarie.
Per non limitare l'ambito di interventi di Ispa alle "sole opere suscettibili dell'applicazione di tariffe elevate per il loro utilizzo", si legge infatti nella relazione, "nulla limita, in linea di principio, la facoltà della pubblica amministrazione di ripartire in maniera flessibile l'onere del rimborso dei finanziamenti tra gli utilizzatori diretti dell'infrastruttura e la massa dei contribuenti che, in forma indiretta, si trovano comunque a beneficiare della realizzazione della stessa". Per Ispa, "tipicamente, i progetti nel settore ferroviario presentano spesso problematiche di questo tipo, dati i forti investimenti iniziali richiesti e la politica di contenimento delle tariffe che storicamente è stata adottata in Italia". Le considerazioni di politica economica derivanti da eventuali limitazioni imposte alle tariffe agli utenti, comunque, "esulano completamente dalle responsabilità e dalle possibilità di intervento di Infrastrutture Spa. Un eventuale contributo di Ispa, se richiesto, non potrebbe infatti in tale fase andare oltre un parere tecnico sui diversi regimi tariffari ipotizzabili e sulle implicazioni degli stessi in termini di attivazione di finanziamenti privati". Per Monorchio e Ripa di Meana, oltre al finanziamento già deciso per il completamento della tratta ad alta velocità tra Torino e Napoli, che comporterà investimenti per 19 miliardi di euro da coprirsi con finanziamenti erogati da Ispa attraverso uno o più patrimoni segregati, "è prevedibile che anche eventuali altri progetti in infrastrutture ferroviarie, presenteranno problematiche simili e richiederanno l'intervento integrativo dello stato in una forma o in un'altra".
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