Cerca Aziende di:
23 Nov 2015
Da uno studio condotto su un campione di oltre 10.000 titolari di PMI emerge che l'Italia non è al passo con l'adozione dell'e-commerce
Milano, 23 NOVEMBRE 2015 – Secondo uno studio commissionato da UPS (NYSE: UPS) e condotto su 10.717 titolari e direttori di PMI in sette paesi europei (Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Regno Unito), attive nei settori automotive, healthcare, high-tech, industrial manufacturing e retail, le piccole e medie imprese europee prevedono di incrementare le proprie esportazioni nel corso del prossimo anno.
Dai risultati emerge una maggiore fiducia nella crescita dell'export europeo, con il 90% delle PMI che prevede che la propria attività di esportazione rimanga stabile o cresca. Le PMI italiane sono tra le più ottimiste d’Europa, con il 42% che si attende un incremento del volume delle esportazioni, e soltanto il 6% che prospetta una contrazione. Lo studio dimostra inoltre come le esportazioni siano fortemente correlate all’incremento del fatturato delle PMI, e come in Europa si assista ad una adozione molto rapida del commercio online tra le PMI che esportano. L’Italia, tuttavia, è il paese in cui si registra la percentuale più bassa di PMI esportatrici che hanno riportato un aumento del fatturato negli ultimi negli ultimi tre anni e quella più alta di PMI che hanno riportato un calo nelle vendite. L'Italia è anche l'unico mercato tra quelli analizzati nell'ambito dello studio in cui meno della metà delle PMI dichiara di utilizzare canali di vendita online nell'attività di esportazione.
“Le PMI europee stanno sviluppando le loro esportazioni e si stanno espandendo verso nuovi mercati mano a mano che il loro busines cresce”, ha dichiarato Cindy Miller, UPS Europe. “La cosa sorprendente è che sono spesso i loro clienti a spingerle ad iniziare ad esportare. Molte PMI sono frenate da barriere all'esportazione, percepite o reali, fino a quando i clienti non le contattano richiedendo di esportare i loro prodotti. Le PMI europee stanno beneficiando delle opportunità offerte dalle esportazioni, soprattutto in un periodo caratterizzato dal boom dell'e-commerce".
Lo studio calcola che in Italia ci sono 56.015 PMI che esportano, il che rende il nostro Paese la terza economia europea quanto alle esportazioni da parte di piccole e medie imprese, dietro a Germania e Francia, nonostante l'Italia abbia la minore proporzione di PMI esportatrici, ovvero l'8%. Le PMI italiane che esportano risultano fortemente orientate agli Stati Uniti (soltanto il Regno Unito vanta una proporzione maggiore a questo riguardo), mentre le esportazioni verso Medio Oriente, Cina e Africa sono leggermente sopra la media.
“Le PMI europee che esportano stanno maturando rapidamente”, ha dichiarato Cindy Miller, presidente UPS Europe. “Attualmente le PMI europee si preoccupano principalmente di questioni pratiche come la sicurezza fisica delle proprie spedizioni, aspetti risolvibili grazie a partner logistici che le possono aiutare a raggiungere mercati internazionali”.
In generale, lo studio rivela come per la maggior parte delle PMI europee l'attività di esportazione è iniziata in modo "passivo", in quanto società operanti in Belgio, Francia, Germania e Regno Unito hanno tutte dichiarato che il maggiore driver iniziale di esportazione è stata la richiesta da parte della clientela. In questo caso l'Italia fa eccezione: in tutti i mercati, eccetto quello italiano, la richiesta da parte della clientela è stata indicata tra i tre maggiori driver per le esportazioni.
Lo Studio UPS sulle esportazioni delle PMI europee 2015”, conclude che le esportazioni stanno acquisendo sempre maggiore rilievo per le PMI europee e, in generale, per la crescita dell'Europa. Dimostra infine che il settore delle esportazioni nell'ambito delle PMI europee sta maturando e che gli esportatori stanno adottando nuove tecnologie, si stanno attrezzando per la crescita e stanno cercando modi innovativi di fare business. Secondo lo studio si tratta di tendenze che probabilmente permarranno e si consolideranno nel prossimo anno.
Studio UPS sulle esportazioni delle PMI europee 2015
La ricerca ha interessato 10.717 proprietari e direttori di PMI, tra cui direttori generali, commerciali, business e vendite ed è stata condotta tra il 15 giugno e il 7 agosto 2015. Le interviste sono state svolte in Belgio (1.298), Francia (2.133), Germania (1.745), Italia (1.949), Paesi Bassi (1.087), Polonia (1.040) e Regno Unito (1.101).
Il campione aziendale utilizzato è stato predisposto dalla Dun&Bradstreet e consiste in società operanti nei seguenti settori: industrial manufacturing, automotive, retail, high-tech e healthcare. Ai fini del presente studio, si sono esclusi sottosettori quali l'agroalimentare, il tessile, il lattiero-caseario, il chimico, nonché i caffè, bar e ristoranti, così come alcuni settori principali tra cui l'agricoltura, l'attività mineraria ed edilizia. Lo studio ha inoltre selezionato 200 società per ciascuno dei detti mercati ai fini di un'analisi approfondita.
Fonte: UPS