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01 Dic 2017

Resoconto 2° convegno Industria 4.0

 

PMI, aziende di IT e operatori logistici, debbono imparare a fare sistema.

 

La quarta rivoluzione industriale impone senza sconti di mettersi in rete per diventare più competitivi. In particolare le Piccole e Medie Imprese (PMI) devono poter cogliere le innovazioni di Industria 4.0 sapendo che sono indissolubilmente intrecciate con la logistica, che – nel nuovo scenario degli ultimi anni - assume un ruolo centrale e a pieno titolo si può definire logistica 4.0. Ecco perché PMI, aziende di IT e operatori logistici, debbono imparare a fare sistema, migliorando così le richieste sempre più flessibili e sofisticate da parte del consumatore finale.

 

Se ne è parlato a Novara lo scorso 22 novembre all’Associazione degli industriali, durante il convegno promosso da ISCA International Supply Chain Academy (già SCM Academy) CONFINDUSTRIA Piemonte, in collaborazione con AIN e INVITALIA Assistenza Tecnica Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), in cui sono state analizzate le necessità e suggerite le migliori strategie per dare priorità alle competenzedalle innovazioni tecnologiche e organizzative alle opportunità di supporto, pubbliche e private, per i necessari investimenti.  

 

Dopo la riuscita esperienza del primo convegno il 24 maggio scorso a Torino sullo stesso tema, continua la formula dell’incontro concreto pensato al servizio degli operatori e delle PMI sotto il patrocinio di Ministero dello Sviluppo Economico, Giunta e Consiglio Regionaledel Piemonte. Obiettivo è veicolare le imprese ad adeguarsi al nuovo modo di fare impresa nella quarta rivoluzione industriale.

 

Durante il convegno, che ha offerto spunti ed esempi per sostenere il miglioramento della logistica perché l’intera filiera del made in Italy possa essere più competitiva sullo scacchiere globale, sono state dettagliate anche le procedure per richiedere le agevolazioni del MISE a favore degli investimenti per l’innovazione. Lo scenario di industria e logistica 4.0 ha visto, dopo i saluti dei Presidenti di ISCA Domenico Netti e di CONFINDUSTRIA Piemonte Fabio Ravanelli, alternarsi gli interventi dell’Assessore regionale alle attività produttive Giuseppina De Santis e del Consigliere Raffaele Gallo, di protagonisti pubblici e privati in tema di finanziamenti alle imprese per l’adeguamento a 4.0. Lo scenario è stato arricchito dalle case history di grandi e piccole aziende di produzione, distribuzione e sanità,con approfondimenti sulle possibilità offerte dalle tecnologie abilitanti, fino alla tavola rotondaImprenditori e manager sono pronti a gestire la logistica 4.0?”. Il programma e le slides sonoall’indirizzo https://www.isca-academy.net/convegno-novara-isca-confindustria

 

Non c’è tempo da perdereIl recente G7 dell’industria alla Venaria Reale (Torino) ha rivelato l’impellente necessità di uniformarsi ai piani di Industria 4.0. Bruxelles ha lanciato una piattaforma comune per la condivisione delle migliori prassi e per mettere in sinergia grandi progetti. Sono 15, a oggi, i programmi europei per Industria 4.0: a lanciarli per ora sono stati Germania, Italia, Francia, Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Spagna, Ungheria, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Portogallo, Svezia. Dalle analisi incrociate di Adapt, Politecnico di Milano e I-Com la Germania risulta avanti per il trasferimento tecnologico, l’Italia per sostegno fiscale alle imprese.  Ma occorre conoscere questi meccanismi. Un recente sondaggio condotto da PwC su oltre 400 aziende italiane per comprendere l’importanza riconosciuta all’industria 4.0. Le aziende nel mondo investono ogni anno oltre 900 miliardi di dollari per l’industria 4.0 e l’indagine rivela, anche in Italia, un'attenzione crescente verso l’Iot (l’Internet delle cose). C’è, insomma, un grande interesse delle aziende, ma la cultura aziendale va rafforzata – come sostiene Domenico Netti, presidente ISCA Academy-.” Nella survey PwC il 37% degli imprenditori italiani prevede di investire nei prossimi 5 anni sino al 3% del proprio fatturato in tali progetti, il 34% ha indicato di voler allocare il 4%-5% del fatturato, il 22% una percentuale superiore tra l’8% ed il 9% del fatturato, mentre il 7% investirà almeno il 10%.

 

 

www.isca-academy.net

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