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01 Giu 2018

''Il punto'' di Paolo Uggè

PAOLO_UGGE

 

A cura del Presidente Conftrasporto Paolo Uggè.

 

Finalmente abbiamo un Esecutivo che sarà chiamato a governare il Paese. In bocca al lupo! Da italiano e da rappresentante di categoria è l’unica considerazione che mi sento di fare. Naturalmente l’augurio è rivolto al nuovo Governo ma anche a tutti i cittadini.


Al Dicastero dei trasporti e delle Infrastrutture è toccato un titolare, noto a chi segue le vicende della vita politica italiana ma poco conosciuto al mondo del trasporto e delle logistica. In bocca al lupo anche a Lui che avrà il non facile compito di gestire i temi della mobilità sostenibile, della libertà di circolazione e, lo diciamo sommessamente, cercare di rimettere in moto una macchina, ferma da alcuni mesi. Il sistema della logistica e dei trasporti, che, al di là di quanto affermano leader confederali che giustamente, evidenziano come il motore dell’economia sia il sistema manifatturiero ma non riflettono sul fatto che se le merci non vengono  trasportate restano nei magazzini delle imprese, è indispensabile per la competitività di ogni Paese. E’ infatti il sistema logistico la condizione che consente ad un sistema economico di competere in un mercato libero. Per questo non ci stancheremo mai di sostenere la richiesta che sia costituito un Ministero della Logistica, dei Trasporti e delle Infrastrutture. Da lì occorre partire!


Prendiamo atto ancora una volta che la nostra classe politica è più attratta dalle infrastrutture che sono di grande importanza ma da sole non mi sembrano possano essere la risposta adeguata per l’economia, al massimo soddisfano delle esigenze elettorali.  E’ invece la realizzazione delle Infrastrutture strettamente necessarie che debbono essere finalizzate a raggiungere gli obiettivi individuati dalla scelta che ha natura politica. Quale politica è utile ai bisogni del Paese? questa è la domanda dalla quale partire.


Gli argomenti da affrontare sono tanti e specifici.


In particolare per il trasporto su gomma negli ultimi mesi alcuni aspetti si sono particolarmente aggravati. Le motorizzazioni continuano a non essere in grado di fare le revisioni (poi parliamo di sicurezza); l’Austria e la Svizzera lavorano per ostacolare, in assenza  delle alternative efficienti, il superamento dell’arco alpino (200 milioni di tonnellate all’anno per un valore pari a 524 Mld lo attraversano) il solo blocco dell’Austria oltre a generare inquinamento (i Tir fermi inquinano più di un euro 6) produce un costo, per ogni ora, pari a  203 milioni al sistema produttivo; le politiche sociali dei paesi emergenti continuano ad attuare il dumping sociale che penalizza lavoratori e le imprese, (occorre allora ridare slancio ai contenuti della Road Alleance); le imposizioni fiscali fanno si che il costo del gasolio sia il secondo a livello europeo; i trasporti eccezionali sono bloccati da un evidente disimpegno dei decisori locali e nazionali; I trasferimenti per l’autotrasporto non debbono essere tagliati ma riassegnati, caso mai, secondo il principio della sostenibilità ambientale e  della sicurezza, e da ultimo ma non ultimo, il sistema portuale, dell’armamento, dei servizi tecnico nautici che non hanno  ancora registrato alcun significativo cambiamento. Le intenzioni buone vanno realizzate. Di argomenti ve ne sarebbero molti altri ma mi fermo qui!


Ciò che credo sia indispensabile è evitare che abbiano ad innescarsi fenomeni che producano stati di tensione poi difficili a controllarsi (quanto sta avvenendo in Brasile non sia sottovalutato). Per questo occorre avviare un confronto serio fondato sulla conoscenza e volontà reciproca nel voler individuare le soluzioni idonee. Occorre, allora, volontà  collaborativa. Conftrasporto, ma non vedo ragioni perché debba venire a mancare l’unità sui temi da sempre sostenuti come Unatras, è pronta al confronto  ma non può rinunciare al compito di tutela del mondo rappresentato. 


Noi non abbiamo pregiudizi, né abbiamo mai fatto la politica “nei trasporti, bensì la politica dei trasporti”. Il nostro compito è tutelare il sistema di imprese aderenti in un quadro di interessi di carattere generale e non fare da sponda a questa o a quella forza politica. La Fai/Conftrasporto ha sempre operato, come spesso ricorda il presidente di Conftrasporto Fabrizio Palenzona, con  la “schiena diritta” nei confronti di tutti ed in ogni occasione. A questo ci atterremo, nel rispetto dei ruoli, pronti a collaborare ma anche ad assumere ogni iniziativa utile a tutelare le molte imprese del mare, della gomma, dei sistemi tecnico nautici e della logistica più in generale che le imprese aderenti al sistema Conftrasporto/Confcommercio chiederanno.

 

Paolo Uggè

 

 

Fonte: CONFTRASPORTO

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