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18 Set 2019
Egregi,
Il PIL italiano dal 2001 al 2019, se quest’anno riuscirà a crescere dello 0,2, sarà cresciuto in tutto del 2%, una miseria pagata dall’impoverimento di mezzo Paese, ceti popolari e ceti medi. I politici debbono studiare bene le statistiche e quella più importante di ieri dice che le ore lavorate sono diminuite. Diminuendo il PIL pro-capite i negozi, i bar e i ristoranti vedono ridursi il loro giro di affari. A Torino questa realtà è molto chiara perché delle Città del Centro un’ora è quella che ha perso di più.
Nella discussione parlamentare sul voto di fiducia non ho sentito proposte concrete e immediate e pertanto mi permetto suggerire alcune proposte.
Due cose urgentissime da fare per rilanciare subito l’economia italiana, nella attesa degli investimenti nel New Green Deal, sono sicuramente:
1)- Il Piano industriale dell’auto perché il calo delle auto italiane prodotte e esportate avrà effetti superiori alle Vostre sensazioni.
2)- Sblocco degli Investimenti nelle Infrastrutture di trasporto perché sono quelli che hanno maggiore impatto sulla crescita dell’edilizia, del turismo e della logistica.
In questi anni l’unico settore che ha tenuto in piedi il Paese sono state le esportazioni ma l’export come l’import e come il turismo internazionale viaggiano sulle infrastrutture. Investire nei porti, negli aeroporti, nelle reti ferroviarie internazionali renderà più efficienti e meno costosi i trasporti e la logistica che come è noto rappresentano per le aziende un costo che può arrivare al 20%
Sbloccare i cantieri della TAV, sbloccare subito le compensazioni per i Comuni della Valle di Susa, andare spediti sul Terzo Valico, costruire la Gronda di Genova, costruire la Nuova Diga a Genova, realizzare le altre tratte italiane delle Reti Ten-T, tutte collegate ai nostri porti, darebbe un forte impulso ai lavori pubblici e darebbe un segnale forte ai mercati che l’Italia vuole essere centrale nella rete logistica mondiale del futuro.
Tutti i Paesi cercano di avere un ruolo nella rete logistica del futuro, l’Italia che ha una posizione geografica strategica deve recuperare rapidamente il tempo perduto. Io stimo che questi investimenti e i maggiori traffici turistici e merci che potremmo recuperare ci possono dare almeno 1punto di PIL in più.
Sarebbe un delitto mancare questa occasione.
Vi ringrazio molto della attenzione,
Mino GIACHINO
SILAVORO SITAV