News

25 Mag 2020

Nuovo scalo merci di Alessandria, fra un anno e mezzo pronto il progetto definitivo

SCALO_MERCI

 

Finalmente ci sono i tempi i progettazione.

 

ALESSANDRIA. Nuovo scalo ferroviario di Alessandria, finalmente ci sono almeno i tempi: entro dieci mesi il progetto di fattibilità economica, entro 12 mesi quello di fattibilità tecnico-economica ed entro 18 mesi il progetto definitivo. «Sempre che all’epoca che ci siano ancora le merci» commentano i pessimisti. «La ripartenza globale dopo la crisi Covid ne porterà molte di più» ribattono gli ottimisti.

 

La vera notizia è che ha preso il via con la prima riunione operativa (via web ovviamente) lo «steering committee», cioè il tavolo d’indirizzo che riunisce gli enti coinvolti: Rfi, Comune e prefettura di Alessandria, prefettura di Genova, Uirnet, a cui fa capo la logistica nazionale, l’Autorità portuale ligure occidentale, Slala, cioè il Sistema logistico Nord Ovest motore dell’operazione, il ministero delle Infrastrutture, il commissario straordinario del ponte di Genova, quindi il sindaco Marco Bucci.

 

È quest’ultimo l’anello chiave, visto che i due milioni di euro con cui finanziare la redazione del piano arrivano dalla legge per la ricostruzione del ponte sul Polcevera.

 

L’iter è partito almeno due anni fa: qui non si parla di interporti, ma esclusivamente di smistamento ferroviario, attività che fece dello scalo alessandrino (quasi un milione di metri quadrati) il secondo in Italia per importanza. Dopo decenni di abbandono per privilegiare direttrici geograficamente più scomode, finalmente torna l’idea concreta di farne il punto di incontro delle merci che arrivano nei porti di Genova e Savona e proseguono per i mercati nel cuore dell’Europa.

 

L’intervento riguarderà non l’intera area, proprietà di varie società delle Ferrovie, ma i 41 binari che partono dal rione Cristo e si dirigono verso Casalbagliano, passando la «sella di lancio» da cui i vagoni vengono spinti in discesa per andare, attraverso gli scambi, a comporre nuovi convogli. Qui si dovranno riunire treni da 250 metri in arrivo dai porti liguri per formarne altri lunghi il triplo da inviare oltre i valichi di frontiera. Un tempo si faceva sfruttando solo la forza di gravità, sistema che oggi richiederebbe troppo tempo: uno degli aspetti del nuovo progetto è la sistemazione di grandi gru che spostino i container da un convoglio all’altro.

 

La necessità di uno sfogo logistico è urgente soprattutto per il porto di Vado, scalo della Maersk, dove mercoledì ha attraccato la prima super porta container da 337 metri e si rischiano ingorghi di camion sulla viabilità stradale. Come detto, però, i tempi del nuovo scalo alessandrino si presentano abbastanza lunghi e questo non tanto per le difficoltà tecniche, quanto per quelle legate alla burocrazia: basti dire che la competenza sui due milioni è della prefettura di Genova, mentre la gestione del territorio spetta a quella di Alessandria. È già importante che sia stato istituito un comitato attraverso il quale ci si può parlare, altrettanto essenziale sarebbe uno snellimento delle procedure.

 

Fra l’altro dello «steering committeee» non fanno parte le due Regioni, anche se Slala ha indicato come suo rappresentante l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Gabusi. Lui assicura che «la Regione Piemonte è pronta ad agevolare il lavoro e intende agire su tutti i livelli di rappresentanza per raccogliere un consenso che non è solo politico, perché siamo di fronte a un progetto dal grande valore economico». Un bel segnale dopo i tentennamenti della precedente giunta. Del resto, in ballo c’è una possibilità di sviluppo del Nord Ovest dal valore enorme. E poi quei due milioni vanno spesi, se no tornano al mittente.

 

Fonte: LA STAMPA

Verizon Connect
Toyota MH
Grimaldi Group
Soset
SP TRANS
Aziende Green su Transportonline