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21 Set 2020

Porti e ferrovie, in Liguria arrivano quattro commissari

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Un "modello Genova" esteso a tutto il Paese.

 

Sono una trentina e valgono più di 40 miliardi di euro. Sono grandi opere che toccano le varie modalità di trasporto, strade, ferrovie e porti, in grandissima parte ancora da sostenere finanziariamente con un esborso a carico del pubblico di circa 30 miliardi. Sono tante e quattro di queste passano dalla Liguria. A unirle tutte è la decisione imminente dell’esecutivo di replicare quanto già accaduto per la costruzione del nuovo ponte sul Polcevera, nominando cioè un commissario per ognuna di esse.

Un " modello Genova" esteso a tutto il Paese, quantomeno per la decisione di scegliere una figura a cui affidare la responsabilità della realizzazione dell’opera. Un commissario, appunto, come lo è stato ( e lo è tuttora perché il mandato scade a novembre) il sindaco Marco Bucci per il Ponte Genova San Giorgio. Titolarità piena, da condividere ovviamente con le imprese chiamate a costruire l’infrastruttura, con l’intento di velocizzare i tempi rispettando le norme. Sarà proprio questa la grande sfida, cercando di coprire quegli intoppi infrastrutturali che ancora bloccano lo sviluppo del Paese.

La partenza è imminente, nei prossimi giorni si procederà con l’ufficializzazione delle opere e, a seguire con la scelta dei commissari, figure tecniche che già abitualmente si confrontano con il mondo del trasporto ( si parla di manager Anas e Rfi). Non è scontato che riescano nell’intento, né si può pensare che possano procedere senza confrontarsi con i territori e con l’ambiente. Anzi, proprio da questi si dovrà iniziare, senza mai perdere di vista l’obiettivo finale, quello cioè di mettere a disposizione della comunità un’infrastruttura realmente utile alle persone e alle merci. Di opere pubbliche, infatti, si tratta, il cui costo è caricato sulle spalle della collettività. Necessario quindi procedere con la massima attenzione.

Ma di che opere si sta parlando, per quanto riguarda la Liguria? Vediamo nel dettaglio. Dall’elenco che il ministero dei Trasporti sta mettendo a punto e che è ormai sostanzialmente pronto emergono quattro infrastrutture in Liguria, che saranno quindi affidate ad altrettanti commissari. Nulla di stradale ( la Gronda chiama in causa un soggetto il cui capitale è attualmente privato perché fa capo ad Aspi), ma molto di ferroviario e di portuale. Nel dettaglio saranno affidati ai commissari «il completamento del raddoppio ferroviario Genova- Ventimiglia, della Pontremolese e del Nodo ferroviario di Genova in collegamento con l’ultimo miglio fra Terzo Valico e Porto di Genova e la realizzazione della diga foranea».

Se si esclude l’ultimo miglio ferroviario, tutto il resto è interamente da finanziare. E parliamo di una cifra che sfiora i 5 miliardi di euro. Il collegamento Terzo Valico- porto di Genova, rientra infatti in un finanziamento già approvato nella sua totalità e che ha un valore di 6,853 miliardi, suddiviso in lotti costruttori ( i sei appunto necessari a realizzare il Terzo Valico).

All’appello mancherebbero solo 18 milioni e quindi ragionevolmente si può pensare che questo residuo di investimento venga coperto senza alcun problema. Sul resto, a decidere sarà il confronto con le altre grandi opere nazionali, anche se appare difficile continuare a derogare su infrastrutture ferroviarie e portuali come quelle indicate dall’elenco del ministero dei Trasporti. Leggi tutta la notizia


Fonte: LA REPUBBLICA

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