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21 Set 2020

Amazon cerca casa ad Asti

AMAZON_ASTI

 

Dovrà servire Roero e Cuneese, troppo lontani dagli altri magazzini.

 

Non c’è due senza tre, il quattro vien da sé. Insieme al cinque. E il sei? Arriverà anche quello. Dopo i due mega-magazzini di Torrazza e Vercelli, il centro ricerche a Torino, il deposito a Brandizzo e l’annuncio dell’ultima bandierina piantata ad agosto a Grugliasco (un centro smistamento in procinto di partire nel 2021) Amazon torna a posare gli occhi sul Piemonte per nuove operazioni di espansione.

 

Questa volta però si guarda a Est — all’Astigiano al confine con Alba, se non addirittura ad Asti — per la costruzione anche qui di un centro logistico dedicato all’ultimo miglio: secondo alcune indiscrezioni si tratterebbe di un immobile che arriverebbe a coprire 500 mila metri quadrati, dedicato a servire il Cuneese e il Roero, dove sta aumentando la domanda per l’e-commerce del sito di Jeff Bezos, ma che rischia di non essere soddisfatta nei celeri tempi di Amazon a causa della lontananza di quelle aree dagli altri poli logistici piemontesi. Colloqui tra responsabili della multinazionale e proprietari di aree e capannoni, alcuni in disuso, di quelle zono sono già cominciati, e ci sarebbe la volontà di procedere abbastanza spediti.

 

Secondo il sindaco di Asti, che conferma contatti in Comune con emissari di Amazon, in realtà il nuovo sito sarebbe di dimensioni inferiori: «Più di una persona si è presentata per informarsi sulle pratiche edilizie — racconta —. E noi ci siamo messi a disposizione per accogliere il loro atterraggio, vorrebbero potenziare questa area con un centro per servire l’ultimo chilometro, arrivare cioè in paesi dove hanno molto traffico, ma che restano per loro lontani». Sarebbe dunque un hub con le stesse funzioni di quello pubblicizzato ad agosto e che sorgerà su 11 mila metri quadri in corso Allamano a Grugliasco, ovvero nato per potenziare le consegne in città. Quest’ultimo investimento porterà l’assunzione di 30 addetti e 70 autisti tutti a tempo indeterminato.

 

Complice il lockdown da Covid, l’e-commerce e la logistica hanno conosciuto un inedito boom: non stupisce dunque la mossa dell’«Everything store», come lo ha ribattezzato il giornalista Brad Stone nel suo saggio «Vendere tutto». Ad aprile il colosso di Seattle aveva manifestato l’intenzione di assumere 75mila persone per far fronte al balzo di una domanda di merce senza precedenti a causa del coronavirus. Le nuove assunzioni andavano ad aggiungersi alle 100mila a tempo pieno e part time annunciate qualche settimana prima. Ed è notizia di quattro giorni fa che il trend si stia consolidando con l’ingresso di altri 100 mila addetti tra Stati Uniti e Canada. Tra l’altro all’aumento della forza lavoro era corrisposto anche un adeguamento salariale di 2 euro in più all’ora in Europa per i suoi magazzinieri. Leggi tutta la notizia

 

Fonte: CORRIERE TORINO

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