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24 Nov 2021
La Logistica più che di un ennesimi Piano ha bisogno di maggiore competenza e di rendere strutturali gli incentivi come FERROBONUS, Marebonus e rinnovo mezzi pesanti.
In un incontro con un gruppo di aziende di trasporto piemontesi l’ex sottosegretario Mino Giachino, attuale Presidente di SAIMARE spa, ha fatto il punto sulla logistica italiana alla luce della recente Assemblea di CONFETRA.
La logistica secondo Giachino con il crescere dell’economia globale sarà sempre più centrale, per questo i Governi debbono puntare ad avere responsabili che provengano dal settore e che abbiano una visione globale, oserei dire cavouriana. Neanche il blocco del canale di Suez è servito alla politica per dedicare una maggiore attenzione a un settore che vale quasi un decimo della nostra economia e che a causa della mancanza di infrastrutture e dell’inefficienza della logistica pubblica costa all’economia italiana 40 miliardi l’anno e più.
L’Italia non vuole ancora rendersene conto ma se il Premier Draghi e il Ministro Franco, che quando era in Banca d’Italia seguiva i lavori del nostro Piano della Logistica 2011-2020, si soffermassero sui costi dell’inefficienza della logistica pubblica penserebbero immediatamente a un pacchetto di norme correttive e a rendere strutturali incentivi come il FERROBONUS, il MAREBONUS e alla vendita franco destino.
Eppure la logistica italiana ha ampi margini di crescita in un Paese che ha una importante manifattura, che ha un Made in Italy fortissimo e un’ottima enogastronomia e che dipenderà sempre di più dall’interscambio globale. Senza l’aumento delle esportazioni l’ultimo decennio inaugurato dal Governo dei Professori avrebbe conosciuto anni di crescita negativa.
Ad una logistica privata efficiente si contrappone una logistica pubblica inefficiente.
Il Ministro Giovannini alla Agorà di CONFETRA ha annunciato di voler lavorare ad un ennesimo Piano Nazionale della Logistica, il terzo in dieci anni, senza sapere probabilmente che il Piano Nazionale della Logistica 2011-2020 approvato dalla Consulta Nazionale dei Trasporti e della logistica e molto apprezzato dalla CONFETRA e dalle altre Associazioni del settore fu messo nel cassetto dal Governo dei Professori. Il Piano predisposto dal Ministro Delrio nel 2016 non si sa che fine abbia fatto.
La logistica italiana che è solo 19a nella classifica della Banca Mondiale avrebbe bisogno invece di un pacchetto di norme magari inserite in un Decreto e quindi immediatamente operative che incentivino la vendita franco destino da parte delle aziende produttrici, di una norma che riformi il sistema degli interporti, così come avrebbe bisogno di rendere strutturali, cioè inseriti nel Bilancio dello Stato, gli incentivi del FERROBONUS e del MAREBONUS e per il rinnovo del parco circolante.
Una grande spinta alla logistica italiana lo darebbe l’accelerazione della costruzione delle Reti Ten-T previste sul nostro territorio a partire dalla TAV, al Terzo Valico sino alla nuova Diga Foranea, al primo porto italiano.
La crescita dei porti del Nord Tirreno e del Nord Adriatico insieme al completamento delle Reti Ten-T darà luogo alla creazione nella Pianura Padana e sino a Lione della più grande Area Logistica del Sud Europa con la creazione di decine di migliaia di nuovi posti di lavoro. Una grande area logistica che consentirà al nostro Paese la attrazione di nuovi investimenti diretti dall’estero. Realizzare nuove infrastrutture come prevede il PNRR senza innovare la logistica sarebbe incomprensibile.
Ecco perché è incomprensibile l’art.3 del Disegno di legge Liberalizzazioni che invece di liberalizzare aumenta i monopoli nei porti.
Churchill diceva che la politica estera era la grande politica, nell’economia globale noi possiamo dire che senza una grande visione logistica non si avrà una grande politica estera e della sostenibilità.
Mino Giachino
Presidente di SAIMARE spa
www.saimare.com