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11 Nov 2013
Continuità territoriale delle merci senza alcun supporto di natura pubblica cambiando soltanto il sistema, da quello tradizionale del trasporto gommato su Tir e articolati che imbarcano a costi altissimi sui traghetti passeggeri, a quello dei container. Basta un pianale.
Sembra l'uovo di Colombo, e forse lo è, ma un gruppo di imprenditori del Nord Sardegna ci sta provando con una nuova linea marittima di trasporti Porto Torres – Marina di Carrara. L'iniziativa è stata presentata ieri mattina in una sala decisamente affollata da operatori del settori trasporti nel ristorante Acquatica sulla banchina del vecchio porto di Alghero. A destare tanta attenzione un elemento che, dati i tempi, non può passare in secondo piano: un risparmio del 50 per cento circa sugli attuali costi di trasporto.
La potenziale utenza è quella delle merci pesanti, dalla sabbia ai marmi, al graniti, ai chimici. Produzioni che, è stato detto, spesso finiscono sul mercato d'oltre Tirreno a costi inferiori rispetto a quelli del solo trasporto. Quindi meglio non produrre e chiudere le cave. Non è un caso che il settore stia attraversando una durissima crisi.
La sfida alla tradizione del trasporto merci e la scelta del container è stata presentata da Andrea Virdis, titolare della Sarda Ponteggi di Usini, impresa che si occupa della costruzione di strutture di ferro. »La soluzione che stiamo proponendo – ha detto – può essere praticata immediatamente e sarà messa a disposizione anche delle altre aziende di autotrasporti e produzione». Virdis ha tenuto a precisare che il progetto non rappresenta una concorrenza verso gli altri operatori, ma casomai un supporto che consentirà enormi risparmi.
Sulla parte operativa, quella delle navi, è intervenuto Angelo Carta, imprenditore del settore . »Abbiamo raggiunto un accordo con un armatore greco che opera nel Mediterraneo – ha detto – le cui navi, guarda caso, ora transitano proprio davanti a Porto Torres, e se il nostro progetto dovesse decollare, e dai contatti in corso pensiamo proprio di sì, ci metterà a disposizione i cargo necessari. Il meccanismo è semplice: se i produttori sardi condivideranno la scelta dei container e gli indubbi vantaggi economici che ne derivano, Porto Torres diventerà base di spedizione, ma anche di arrivo, e Marina di Carrara svolgerà le stesse funzioni attraverso una rete logistica per le consegne sulla quale abbiamo svolto uno studio mirato e che ha confermato le nostre previsioni. Intendiamo usufruire anche del trasporto ferroviario a seconda delle destinazioni». Resta da capire quali saranno i tempi di attuazione del progetto. Leggi tutta la notizia
Fonte: LA NUOVA SARDEGNA