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05 Giu 2014

Raffineria Eni Taranto paralizzata da sette giorni dai trasportatori

 

Muro contro muro tra il consorzio Lts, che associa i trasportatori locali, e i vertici della raffineria

 

Da una settimana dalla raffineria Eni di Taranto non stanno piú uscendo le autocisterne per rifornire di benzina e gasolio una vasta area del Sud che comprende Puglia, Basilicata e parte della Campania e della Calabria. Si é ormai al muro contro muro tra il consorzio Lts di Taranto, che associa i trasportatori locali, e i vertici della raffineria. É saltato anche il secondo tavolo, chiesto dal prefetto di Taranto, per trovare un accordo ed é saltato dopo che martedí sera in Prefettura, dopo una discussione di ore, si era aperto uno spiraglio. A far precipitare il tutto, é stata la quota di subappalto da trasferire ai locali.

Questi ultimi la vorrebbero aumentata rispetto a quanto concordato mentre l'Eni tiene fermi i paletti. I trasportatori, che da giorni sono fermi con i loro mezzi lungo la statale 106 Taranto-Reggio Calabria (il traffico comunque scorre), minacciano ora di invadere Taranto. E intanto fonti Eni denunciano: "Non é piú una trattativa ma un gioco al rialzo. Inaccettabile. Stiamo subendo conseguenze economiche pesanti dallo sciopero. Con la Prefettura avevamo concordato che dalla raffineria di Taranto sarebbe uscito un certo numero di autocisterne per assicurare benzina e gasolio ad un gruppo di stazioni di servizio individuato sulla base di criteri di pubblica utilitá e anche per garantire l'approvvigionamento dei mezzi di emergenza e soccorso. Invece questo rifornimento - proseguono fonti Eni - é avvenuto solo una tantum. Ora lo stiamo assicurando facendo venire il carburante da altre basi e ad un costo ovviamente maggiore". Vibo in Calabria, Ortona in Abruzzo e Gaeta nel Lazio sono le altre basi che l'Eni ha mobilitato per ovviare alla situazione creatasi a Taranto.

 
 

Tutto nasce a seguito del nuovo appalto dei trasporti, un'attivitá non marginale per la raffineria di Taranto che registra circa 250 partenze al giorno. Dopo l'inchiesta della Guardia di Finanza ("Mare Nero") che ha scoperto, a giugno 2013, una truffa ai danni dell'Eni con furto di carburante, e dopo 132 indagati e 73 ordinanze di custodia cautelare, di cui 51 in carcere (coinvolti anche 5 dipendenti della raffineria, in seguito licenziati), la societá petrolifera "azzera" l'appalto. Il quadro delle accuse é pesante e parla di associazione a delinquere, evasione fiscale, contrabbando di prodotti petroliferi. Via quindi il consorzio Stl di Taranto, sigla di Servizi, trasporti e logistica, che vede indagato il 50 per cento dei propri associati. Parte cosí il negoziato e si arriva, nelle scorse settimane, ad un nuovo assetto: fatto 100 l'appalto, il 50 per cento sarebbe andato a due nuove imprese, Gavio-Agogliati di Alessandria e Bertani-Turrizziani di Frosinone, e il restante 50 ai trasportatori locali. Nel frattempo costituitisi in un nuovo raggruppamento, il consorzio Lts, acronimo di Logistica, trasporti e servizi, con una nuova base sociale. Inoltre, del 50 per cento assegnato alle imprese di Alessandria e Frosinone, una quota - 25 per cento ad operatore - sarebbe stata trasferita in subappalto ai locali. Tutto con decorrenza dall'1 giugno scorso. Ed é su queste percentuali che ora la trattativa é saltata. I locali avrebbero voluto piú subappalto ma l'Eni non ha inteso andare oltre quanto concordato. "Si voleva fare una forzatura al tavolo - sottolineano fonti Eni - e questo non é accettabile. Si trascura, inoltre, un particolare: le nuove societá avrebbero assunto qui i loro autisti e quindi il personale sarebbe stato tutto locale. Come se ne esce ora? Una soluzione deve essere trovata, é chiaro, anche perché, non avendo nemmeno firmato il contratto, il consorzio Lts rischia di non essere un interlocutore con cui discutere". A ció si aggiunga, dicono ancora fonti Eni, la retromarcia fatta dall'altro raggruppamento locale, l'Iperconsorzio Multiservizi, "che inizialmente aveva preso contatti con Gavio e Bertani, ma poi ha detto di non poter piú andare avanti". Leggi tutta la notizia

 

Fonte: IL SOLE 24 ORE

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