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27 Nov 2014
Un autista alle dipendenze di un azienda del Trentino ha trovato un ingegnoso escamotage scoperto da una pattuglia della Polizia Stradale che lunedì era impegnata in controlli sui mezzi di trasporto passeggieri e merci.
Era la sera del 24 novembre, verso le ore 22:30, quando gli agenti, alle dipendenze della Dott.ssa Mariella Russo, hanno fermato il tir lungo la Provinciale 72 ad Olginate.
Nel corso del controllo, finalizzato alla verifica dell’attività lavorativa del conducente e più in particolare alla verifica delle ore di guida e delle pause, sia giornaliere che settimanali, sono state richieste all’autista le stampe dell’apparecchiatura cronotachigrafo digitale, installato sul trattore stradale.
Dalla verifica della stampa, relativa alle attività lavorative della stessa giornata, gli operatori hanno appurato che il veicolo, all’ora del fermo per controllo, quindi le 21:30 UTC (orario reale 22:30) risultava fermo già alle ore 18:09 UTC (orario reale 19:09).
Infatti in seguito di un controllo sul veicolo, gli agenti hanno rinvenuto un potente magnete di forma circolare, dal diametro di 2,8 cm posizionato tra gli organi differenziali e del cambio in modo tale da interferire con l’efficienza del cronotachigrafo digitale al punto di causarne il completo annullamento dell’attività di registrazione, consistente nell’omessa memorizzazione di tutti i valori riconducibili alla velocità di marcia, ai tempi di guida e riposo ed alle percorrenze chilometriche. Il tachigrafo, una volta rimosso il magnete, risultava invece in piena efficienza.
“L’astuzia del sistema di manomissione sta nell’estrema praticità di essere rimosso in qualunque momento e di posizionarlo nel momento in cui solitamente l’autista ha esaurito il periodo di guida giornaliero, il tutto senza richiedere alcun ulteriore collegamento elettrico – spiga il comandante Russo – il solo posizionamento del dispositivo calamita consente di azzerare completamente i valori di registrazione della velocità, facendo apparire il veicolo fermo, nonostante in movimento, eludendo così i controlli della Polizia Stradale in termini di rispetto delle ore di guida e pause”.
“È bene ricordare che l’applicazione di congegni ed “escamotage”, finalizzata alla paralisi del sistema di registrazione sia analogica che digitale, al fine di eludere un reale controllo, può compromette seriamente, diminuendola, l’efficienza di tutti i sistemi di bordo – prosegue il comandante della Polizia Stradale – In sensore collocato nella scatola del cambio, infatti, invia all’elettronica del mezzo informazioni non solo dirette all’apparecchiatura cronotachigrafo ma anche a tutti gli altri dispositivi compreso quello frenante.
Il magnete rinvenuto è stato sottoposto a sequestro come fonte di prova a disposizione dell’Autorità giudiziaria mentre il conducente è stato sanzionato ai sensi dell’art. 179 del Codice della Strada.
Un’analoga sanzione è stata applicata nei confronti di un ulteriore conducente professionale, controllato nella mattina di martedì lungo SP 342 nel territorio del Comune di Brivio, per aver manomesso i sigilli del dispositivo cronotachigrafo analogico. Ad entrambi i conducenti sono state ritirate le rispettive patenti di guida e contestate sanzioni per la somma di 1682 euro ciascuno.
La Polstrada nel corso dell’anno ha provveduto al controllo di 1455 veicoli con massa a pieno carico superiore a 3.5 tonnellate e le sanzioni elevate complessivamente a tutti i veicoli adibiti al trasporto merci, comprensive quindi anche dei veicoli di massa inferiore, sono state 1572.
Fonte: LECCO NOTIZIE