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26 Gen 2021

Ferro, gomma e grandi container: il Piemonte torna a viaggiare

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Da inizio anno il territorio ha attirato più di un miliardo di nuovi investimenti.

 

Supertreni merci lunghi 750 metri. Piattaforme intermodali per accogliere, trattare e smistare il traffico (gomma e ferro) in arrivo dai porti della Liguria e dalle regioni del Nord Europa. Grandi centri di distribuzione dell’ecommerce, network per le consegne di prossimità e negozi che si trasformano in magazzini per spedizioni e ritiro. Nella lunga stagione dell’economia congelata dai lockdown c’è un solo settore che non si è mai fermato: la logistica. Anzi, nel triangolo d’oro del Piemonte (Alessandria, Torino e Novara) l’anno è iniziato col botto: con più di un miliardo di euro di investimenti in nuovi siti produttivi, nuove infrastrutture e nuovi asset per le consegne dell’ultimo miglio. E la cifra degli investimenti è arrotondata per difetto. Perché è lunga la lista di chi scommette sul quadrante Nord Ovest come piattaforma di smistamento merci. Per fare qualche esempio: Amazon atterra (anche) a Novara con un nuovo centro distribuzione. Cargobeamer investe circa 30 milioni sullo scalo di Domodossola. Axa compra asset logistici nel Nord-Ovest. Susa (logistica automotive) raddoppia la sua presenza a Torino. Lannutti crea un nuovo polo logistico a Fossano. E i tre interporti (Rivalta, Torino e Novara) si adeguano agli standard internazionali ferroviari: treni più lunghi e più capienti per rendere la logistica ferroviaria più competitiva. E nelle città debutta la logistica di prossimità (con Italia distribuzione) che trasforma i negozi in punti di spedizioni e di ritiro. Così, in attesa della Tav, il Piemonte prova a tornare al centro del traffico internazionale delle merci. Con l’obiettivo di diventare un grande piattaforma intermodale che produce valore accogliendo e smistando container in transito.

 

«La sfida è la velocità con cui processiamo e spediamo le merci. Per questo l’intermodalità è un fattore decisivo di sviluppo». A Parlare è James Pingani, a capo dell’interporto di Rivalta e nominato scorsa settimana presidente della commissione logistica di Confindustria Piemonte. È la prima volta che gli industriali del territorio costituiscono una struttura interna per provare a mettere ordine a uno degli asset a più ad alto potenziale del Nord Ovest. «L’export, che è uno dei principali motori del Piemonte, è in frenata, e dobbiamo guardare al 2022 per pensare a una reale ripresa. Ma questo è l’anno in cui va rinnovata l’offerta infrastrutturale». In Italia il traffico combinato, gomma più ferro, è rimasto a lungo ai margini dello sviluppo. Il ferroviario vale appena il 10-11% del totale del traffico. «Il Piemonte può tornare al centro dell’Europa se saprà valorizzare i suoi asset logistici: Novara come crocevia del traffico Nord Sud; Rivalta come retroporto delle merci in arrivo dal mare e Torino come stazione della Tav. Ma dobbiamo investire di più nel potenziamento infrastrutturale». L’interporto di Novara l’ha fatto (con l’ingresso di operatori privati come Hupac) e oggi è la porta d’ingresso delle merci in arrivo dalla svizzera e di quelle del sud Italia spedite verso il nord.

 

Anche nel terzo trimestre 2020 l’export, pilastro dell’economia del territorio, procede col freno tirato: -10% secondo il Monitor dei distretti di Intesa Sanpaolo. Ma le merci non hanno smesso di girare. E forse lo fanno anche più di prima grazie alla corsa dell’ecommerce e delle consegne sotto casa. Lo dimostra l’ennesimo investimento di Amazon. Dopo Torino, Avigliana, Brandizzo, Vercelli, il colosso di Seattle investe circa 230 milioni in due nuovo centri logistici, il più grande a Novara e l’altro ad Alessandria. Spiega Salvatore Schembri, ceo di Amazon Logistics Italia: «Il Piemonte rappresenta un’area strategica per Amazon come dimostrato ulteriormente dall’annuncio dell’apertura di due nuovi centri: un centro di distribuzione a Novara e un deposito di smistamento ad Alessandria. Questa è una regione dotata di buone infrastrutture, ricchezza di talenti e di un ambiente che consente una costruzione tempestiva, tutti elementi che hanno permesso ad Amazon di aprire diverse strutture». La spinta del commercio elettronico sta rivoluzionando il mondo della consegne, del ritiro e delle spedizioni. Proprio a Torino, Italia Distribuzione ha lanciato un servizio sperimentale per trasformare i negozi fisici in punti di ritiro e spedizione. «Non utilizziamo una piattaforma ecommerce ma una app a cui chiunque può aderire — spiega l’ad Paolo Gessa — Per farlo consentiamo ai negozi non solo di vendere la propria merce online ma anche di vendere quella di altri. Ogni negozio diventa parte di una rete». Leggi tutta la notizia

 

Fonte: CORRIERE TORINO

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